Pechino Express – Ai confini dell’Asia

il logo rosso di Pechino ExpressÈ inutile girarci intorno, a me Pechino Express piace, e molto. Bello il montaggio sempre avvincente, bella l’idea di gioco che unisce il senso dell’avventura alla competizione, bello lo stile misurato del conduttore. Costantino della Gerardesca va migliorando di edizione in edizione: abbandonata la vena sarcastica (al limite dell’antipatia) che ne aveva fatta la fortuna da concorrente, si sta rivelando un conduttore divertito ed empatico. Mai avremmo immaginato di vederlo commuoversi all’eliminazione dei concorrenti (è successo con l’uscita dei fratelli) o di indulgere nel far superare una prova senza attenersi rigorosamente al regolamento. Che dire, poi, di quando ride nel vedere i concorrenti impacciati nello svolgimento delle prove o di quando ci regala momenti di sana ironia? Pechino Express non avrebbe potuto trovare un conduttore migliore.

Peccato per il cast, senza infamia e senza lode, lontano dai personaggi iconici delle passate edizioni come la Marchesa (che però è apparsa come guest star alla seconda puntata in quanto portatrice della bandiera nera) o di Corinne Sclery. Solo nella tappa in Malesia sono emersi  meglio alcuni caratteri, quando le coppie sono state disunite per formarne di nuove per il superamento della prova immunità. Fra tutti, chi pare godere del favore del pubblico è soprattutto Eva Grimaldi, tanto sulle nuvole in alcuni momenti quanto scaltra in altri (è riuscita a fare in modo che il conducente che le aveva offerto un passaggio pagasse la cena a sé, alla sua compagna di gioco e alla coppia dei fratelli incontrata sul luogo, oltre che a farsi pagare il pernottamento in albergo).

Un plauso va sen’altro agli autori e a chi gestisce la logistica delle prove. Prove sempre legate in qualche modo alla peculiarità dei paesi visitati: in Birmania agli eterosessuali è toccato lavare gli elefanti, in Malesia le coppie spaiate (di cui si è detto in precedenza) hanno dovuto cimentarsi nella raccolta delle foglie di tè sotto gli occhi increduli dei contadini che realmente lì ci lavorano.

La strategia di gioco quest’anno sta penalizzando le coppie più forti: dopo l’uscita degli eterosessuali (per caratteristiche assai simili agli sportivi degli anni scorsi), è stata la volta dei fratelli, una scelta, questa, che ha inaspettatamente premiato le immigrate più volte finite a rischio eliminazione e graziate o dal fatto che la puntata non fosse eliminatoria o dalle scelte discutibili dei vincitori. Sì, perché tenere in gioco i più deboli a discapito dei più forti, se da un lato rende la gara apertissima dall’altro abbassa il livello qualitativo delle prove da superare. Arrivati alla quinta puntata, ancora non si vede una coppia favorita: un motivo in più per vedere il prosieguo di Pechino Express e capire chi alla fine la spunterà.

Giudizio: di bene in meglio.