Leyton Orient

Dopo cantanti, ballerini e cuochi, ecco arrivare un talent dedicato ai calciatori: si chiama Leyton Orient e lo conduce Simona Ventura su Agon Channel. Sì, proprio la tv albanese, lanciata lo scorso anno in pompa magna e presto finita nel dimenticatoio. Peccato, perché il programma è pensato e scritto, originale e divertente. In palio c’è un posto nella rosa del Leyton Orient, squadra londinese di terza divisione, di proprietà, guarda caso, proprio di Francesco Becchetti, lo stesso della rete televisiva.

Nato con le migliori intenzioni, il talent ha esiti spesso comici, complici una Simona Ventura in grande spolvero e una compagnia di giro di tecnici e non, tra cui spiccano i così detti tre talent senior: gli ex calciatori Fulvio Collovati e Nicola Berti, e Matteo Materazzi (fratello del più famoso Marco).

Ogni puntata segue un preciso schema: si parte con un servizio sulle vicende dei nostri in quel di Londra, impegnati ora negli allenamenti sotto l’occhio vigile del preparatore atletico, ora in improbabili uscite cittadine. Segue lo scambio di battute con l’allenatore, Angelo Gregucci, che ci informa sui progressi della squadra e sulle potenzialità dei singoli. Poi si procede con l’elezione del top player, colui che sarà immune dalle nomination. Per farlo i calciatori si sfidano a coppie e a ruoli alterni: prima uno nel ruolo di attaccante e l’altro in quello di difensore e viceversa, in genere il top player è chi riesce a segnare un gol, impresa spesso ardua, o chi comunque si è distinto per la qualità delle azioni. Sul versante delle nomination, tocca ai concorrenti scegliere il primo nominato attraverso un meccanismo di reazione a catena mutuato dall’Isola dei famosi: a turno ognuno decide chi salvare, l’ultimo, colui che è rimasto fuori, è il nominato del gruppo.

Il momento clou del docu- talent è la partita in due tempi da circa sette minuti l’uno. Indipendentemente da chi siano gli avversari (e se ne sono visti di ogni, compresi studenti delle scuole superiori inglesi..), immancabile parte da studio la pantomima per cui gli italiani sono bravi a padroneggiare la tecnica e gli altri solo a correre; se, poi, gli sfidanti riescono minimamente a impensierire i nostri, ecco che la Ventura si trasforma in capo ultrà con tanto di tifo da stadio. Inutile dire che i peggiori vanno dritti in nomination.

In questo microcosmo calcistico, che è il Leyton, spiccano alcuni personaggi particolarmente degni di nota: l’inviato sul campo, Marcello Piazzano, preso di mira da tutti per il carattere non proprio accomodante (“le piazzate di Piazzano”), l’allenatore autorevole ma non autoritario, alle prese con un gruppo di calciatori a volte riottosi e a volte indolenti, e “il malmostoso”, il giocatore per definizione indisponente e odiato dal gruppo. Insomma, vizi e virtù del calcio nostrano ci sono tutti, ma sono affrontati con leggerezza, secondo lo spirito irriverente e ironico che ha caratterizzato le migliori annate dell’Isola dei famosi. Non a caso, le puntate migliori finora sono state quelle che hanno visto la conduttrice in trasferta a Londra: il ritmo ne ha guadagnato ed emersa l’anima da reality del programma.

Giudizio: non il solito talent.

La conduttrice Simona Ventura

La conduttrice Simona Ventura